Home Attualità Accordo Ue-Mercosur, produttori europei di carne avicola: “Traditi dalla Commissione”

Accordo Ue-Mercosur, produttori europei di carne avicola: “Traditi dalla Commissione”

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L’Avec contro l’Ue. L’associazione che rappresenta i commercianti e i trasformatori del settore avicolo in Europa ha contestato duramente l’accordo di libero scambio siglato con il Mercosur. Per l’Avec la Commissione europea, che ha condotto i negoziati, non ha fatto altro che sacrificare il comparto avicolo. Questo dopo averlo etichettato come un caso di successo poiché non riceve sussidi dall’Ue ed è ampiamente orientato al mercato. Il settore inoltre – come ricorda l’associazione – fornisce prodotti dai prezzi convenienti nel rispetto di standard elevati di sicurezza e con un basso impatto ambientale. 

L’accordo tra Unione europea e Brasile, Argentina, Uruguay e Paraguay è un trattato commerciale siglato dopo trattative quasi ventennali che punta a liberalizzare gli scambi tra questi due mercati. l’accordo riguarda sia il settore industriale che quello agroalimentare. Per l’Avec con questo trattato sarà garantita ai Paesi latinoamericani la possibilità di esportare 180 mila tonnellate di carne avicola, soprattutto al Brasile, una quantità doppia di quella oggetto dell’offerta del 2017 su cui era stato raggiunto l’accordo tra i Paesi comunitari. 

Le conseguenze le pagheranno gli operatori del settore: 180 mila tonnellate di carne in più determineranno una notevole perdita di lavori in Europa per il settore, in particolare nelle aree rurali. L’Europa importa già quasi 900 mila tonnellate di carne bianca ogni anno e con questo incremento entrerà in Europa una quantità di prodotto pari all’intera produzione avicola di Germania o Francia. 

Per l’Avec l’accordo Ue-Mercosur vanifica anche gli sforzi e i risultati ottenuti nel settore avicolo. Negli ultimi vent’anni sono state attuate politiche più incisive sul benessere animale, sulla sicurezza alimentare, come la riduzione della salmonella, e sull’ambiente. Con questo accordo l’Ue sta dicendo semplicemente che gli “sforzi sono stati inutili” e che “a noi va bene importare pollame con standard inferiori da Paesi terzi”, sottolinea l’organizzazione. Le prove le ha fornite la stessa Commissione e sono relative al mancato rispetto delle regole da parte del Brasile.  

Ecco che l’Avec si rivolge alla Commissione, ai Paesi membri e al Parlamento europeo chiedendo loro se abbiano misurato davvero le conseguenze sociali, economiche e ambientali di questo accordo e se siano pronti a ratificare un trattato che introduce nel mercato comunitario una maggiore quantità di prodotti che hanno rispettato standard inferiori.

 

Foto: Pixabay

red.