I cambiamenti climatici potrebbero aumentare significativamente le concentrazioni di ozono a livello della superficie terrestre incrementando il rischio di danni alla vegetazione. L’allarme arriva dai ricercatori dell’Università di Gothenburg (Svezia) che evidenziano la situazione di pericolo in cui si trovano le piante dell’Europa del centro e del nord già nel secolo in corso. L’aumento dell’ozono coopererebbe con l’innalzamento delle temperature e, spiega Jenny Klingberg del Dipartimento di Scienze ambientali e delle piante, “l’effetto più importante sulle specie coltivate è l’invecchiamento precoce, che si traduce in raccolti più scarsi e di qualità inferiore”.
In particolare i ricercatori hanno stimato il rischio per la vegetazione valutando i livelli di ozono che penetrano nella pianta attraverso gli stomi, piccole aperture situate sulle foglie. “Il clima influenza sia la concentrazione dell’ozono nell’aria, sia l’apertura degli stomi”, spiega Klingberg. Ma anche le concentrazioni di anidride carbonica, che induce la chiusura degli stomi, contribuiscono a definire il livello di rischio. “Alti livelli di biossido di carbonio nell’aria potrebbero evitare l’aumento del rischio di danneggiamento delle coltivazioni e delle piante da parte dell’ozono”.
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Silvia Soligon