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Spesa alimentare: si affievolisce il segno meno

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L’aggiornamento ad agosto dei dati del Panel famiglie Ismea Gfk-Eurisko rivela un’attenuazione della tendenza flessiva degli acquisti alimentari delle famiglie. Nei primi otto mesi del 2014, rende noto l’Ismea, la spesa in alimenti e bevande ha subito una riduzione dello 0,4% su base annua, in concomitanza di una flessione in termini quantitativi dello 0,7%. Sebbene la flessione della spesa si vada attenuando (era dello 0,7% nei primi sette mesi), è necessario tener presente che il confronto avviene con un anno, il 2013, che finora si è rivelato in assoluto il peggiore sul fronte dei consumi domestici, con una contrazione degli acquisti in termini monetari del 3,1%.

 

Nel 2014, contribuiscono all’affievolimento del calo della spesa le carni, i derivati dei cereali, i dolciumi, gli oli e grassi vegetali (olio extra vergine in particolare), i prodotti ittici e le bevande alcoliche e analcoliche, tutti aggregati che crescono in valuta tra il più 4,2% degli oli e il più 0,6% delle carni. Non arriva invece la ripresa dei consumi di prodotti ortofrutticoli, che anzi nei primi 8 mesi del 2014 perdono il 3,3% in valore e lo 0,8% nelle quantità sullo stesso periodo del 2013.

 

Le contrazioni, generalizzate a tutti i segmenti, colpiscono soprattutto il fresco, con riduzioni più marcate per la spesa, sulla scia del rallentamento dei prezzi all’origine che ha interessato il settore nella prima metà dell’anno. Segni meno importanti interessano anche i prodotti lattiero caseari, ancora una volta pesantemente condizionati in particolare dal calo del latte fresco (5,4% in quantità e ben il 7%). Male anche le uova (-2,2% in volume e -3,3% in valore), dopo un 2013 particolarmente positivo.

 

Foto: © Aleksei Potov_Fotolia

co.col.