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Marcello Veronesi: “Approvazione Direttiva pratiche commerciali, un passo importante per la crescita dell’agroalimentare italiano”

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Diventa ormai realtà a livello europeo la direttiva sulle pratiche commerciali sleali che rappresentano un fenomeno abbastanza frequente nella filiera dei prodotti agroalimentari. Una norma pensata per tutelare agricoltori, industrie alimentari, intermediari, rivenditori al dettaglio, tutti operatori caratterizzati da notevoli differenze di potere contrattuale, con piccole medie imprese da una parte e grandi imprese dall’altra.

La preoccupazione era già ben nota e sono dieci anni che si dibatteva in Europa,  tanto che molti Stati hanno adottato normative nazionali in materia per contrastare il fenomeno. In Italia una normativa contro la concorrenza sleale è stata emanata sette anni fa, con l’articolo 62, e questa può essere considerata un percorso di rodaggio già avviato ma che in un regime di mercato unico a livello europeo necessitava di una disciplina e di una applicazione uniforme.

“Grazie all’impegno convinto dell’On. Paolo De Castro, che ha avuto un ruolo determinate per la sua approvazione” sottolinea Marcello Veronesi, presidente Assalzoo (Associazione Nazionale tra i produttori di alimenti zootecnici) “accogliamo con favore l’adozione della direttiva europea contro le pratiche commerciali sleali. La definizione di un quadro normativo forte, armonizzato a livello europeo, è alla base della crescita commerciale a livello internazionale. Per l’agroalimentare, che opera con volumi di grandi dimensioni, ancora di più. Avere sicurezza e certezza di svolgimento delle transazioni rappresenta un incentivo per il mondo dell’imprenditoria nell’ottica dei maggiori investimenti tesi a migliorare i processi industriali”.

 “Questa attenzione della direttiva alle realtà imprenditoriali diffuse sul territorio incontra – ricorda Veronesi – la nostra completa approvazione. È una visione che dobbiamo continuare a sostenere e promuovere. Il tessuto agroalimentare e zootecnico italiano è la spina dorsale che anima il territorio. Si tratta spesso di piccole e medio aziende di eccellenza che devono trovare il sostegno necessario per continuare a crescere e promuovere i loro prodotti all’estero. C’è qui una chiave essenziale per il futuro agroalimentare italiano: pensare il sistema nel suo complesso e costruire norme commerciali, infrastrutture fisiche e visioni politiche che sappiano sostenere tale sistema con tutte le realtà che ne fanno parte”.

“La Direttiva Europea è un’occasione per fare evolvere al meglio anche la legislazione nazionale” – conclude Veronesi – “ed è infatti auspicabile un recepimento il più rapido possibile per garantire la certezza del diritto migliorando quanto da noi già in vigore in materia. In particolare, abbiamo visto le difficoltà che ci sono state in Italia per fare rispettare l’applicazione dell’articolo 62; è pertanto, auspicabile che con il recepimento della nuova Direttiva europea venga rafforzato anche il sistema dei controlli, affiancando all’Autorità Garante per la Concorrenza e il Mercato anche altre autorità che abbiano una conoscenza specifica dei rapporti negoziali all’interno della filiera agroalimentare, come ad esempio sicuramente l’Ispettorato Centrale per la Tutela della Qualità e Repressione delle Frodi (ICQRF)

red.