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Usda, il 74% delle coltivazioni di mais è valutato come “buono/eccellente”

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Negli Stati Uniti la semina dei cereali prosegue con successo. È quanto emerge dal rapporto sullo stato delle coltivazioni negli stati americani, pubblicato dal Dipartimento dell’Agricoltura degli Stati Uniti (Usda). Secondo l’organo istituzionale, la semina del mais è quasi completa, ha raggiunto l’84%, rispetto al 77% dello scorso anno. Inoltre, il 74% delle colture è caratterizzato da condizioni tra il “buono” e l’“eccellente”. Le coltivazioni di soia hanno raggiunto il 71%, mentre l’anno scorso si attestavano al 75%. I germogli di soia,  invece, sono arrivate al 49%, in aumento rispetto al 46% del 2014.

Il primo produttore nordamericano di mais è lo stato dell’Iowa, le cui coltivazioni hanno raggiunto il 90%. L’80% delle semine è stato valutato da “buono a eccellente”. Bene anche per Illinois e Indiana, dove il 79% delle rispettive coltivazioni di mais è stato giudicato “buono/eccellente”. Le piantagioni di soia raggiungono il 78% in Iowa, l’82% in Illinois e l’80% in Indiana.

Le coltivazioni di grano invernale in Kansas restano invariate al 30%. Le condizioni climatiche sullo stato promettono un’altra settimana di precipitazioni sparse, che potrebbero determinare la necessità, in alcune zone, di ripiantare il mais. I produttori del Kansas sono preoccupati per il fatto che l’umidità potrebbe favorire la proliferazione di malattie parassitarie. Nello stato, il 50% del mais è stato ritenuto “buono/eccellente”, il 38% “sufficiente”, il 10% “scarso” e il 2% “molto scarso”. Anche in Texas ci sono state molte precipitazioni, che hanno ritardato la mietitura di grano e avena.
Il Nord Dakota è il principale produttore di frumento primaverile, ha completato l’83% della semina, rispetto al 47% del 2014 e al 58% della media degli ultimi 5 anni.

L’Usda riporta che il 71% del frumento primaverile è stato valutato tra “buono” ed “eccellente”. Le coltivazioni di sorgo hanno raggiunto il 43%, indietro rispetto al 55% di un anno fa. Anche le coltivazioni di cotone si sono fermate al 61%, mentre l’anno scorso avevano raggiunto il 72%.

 

Foto: © hopsalka_Fotolia

n.c.